Quando qualcuno è chiamato all’eredità ma non ha ancora accettato e non ha la disponibilità dei beni ereditari, il patrimonio relitto dal de cuius rischia di rimanere privo di tutela giuridica. Fino a che qualcuno non accetta l’eredità, il Tribunale può (d’ufficio o su richiesta degli interessati), nominare un curatore dell’eredità che si occupi di tutelarla. Ha così inizio la c.d. "giacenza dell’eredità". Il Tribunale competente è quello in cui si è aperta la successione, ovvero quello nel cui circondario si trova l’ultimo domicilio del defunto. Il curatore ha il compito di salvaguardare gli interessi dell’eredità, occupandosi di redigere l’inventario, rispondere ad eventuali istanze proposte contro di essa, amministrarla, devolverla allo stato se essa non viene accettata dai parenti del defunto chiamati all'eredità. A volte, però, i parenti del defunto possono non sapere di essere destinatari di una chiamata all'eredità (o perché non sono a conoscenza del decesso del proprio parente, oppure perché il curatore dell'eredità giacente non è riuscito ad individuare i chiamati). 

Il nostro Studio Legale, tra i propri servizi, offre anche quello relativo a ricerche genealogiche finalizzate ad approfondire e ricostruire linee parentali rilevanti in caso di successione ereditaria. Il nostro lavoro si basa su accurate ricerche documentali presso Archivi di Stato, Archivi Comunali, Archivi Ecclesiastici e Archivi Notarili, al fine di ricostruire l'albero genealogico di un soggetto ed eventualmente individuare le persone beneficiarie di un patrimonio ereditario.