L'impugnazione della rinuncia all'eredità 

La norma di cui all'art. 524 c.c. consente ai creditori di un chiamato, di impugnare la rinuncia all'eredità da questi effettuata.
Si tratta di un'azione che differisce sia dall'azione surrogatoria (in quanto non provoca l'acquisto del patrimonio ereditato in capo all'erede) che dall'azione revocatoria (in quanto non richiede il requisito della frode per essere esperita) ed è volta solo a consentire al creditore (che vedrebbe il patrimonio del debitore non accrescersi per via della rinuncia) di soddisfarsi sui beni ereditari (ai quali il debitore vorrebbe rinunciare).
Viene infatti previsto dalla suddetta norma che  "Se taluno rinunzia, benché senza frode, a un’eredità con danno dei suoi creditori, questi possono farsi autorizzare ad accettare l’eredità in nome e luogo del rinunziante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari fino alla concorrenza dei loro crediti. "

L'azione da parte dei creditori nei confronti di un rinunciante all'eredità consente all'erede di recuperare i beni ereditari che altrimenti potrebbero andare persi. È importante rivolgersi ad un avvocato esperto in materia per valutare la situazione specifica e individuare la strategia più opportuna per esercitare l'azione.